domenica 27 dicembre 2009

NO ALLA SOPPRESSIONE DELLE FERMATE DEI TRENI


Si terrà alla stazione ferroviaria di Ancona, martedì 29 dicembre, alle ore 10.30, l’annunciata manifestazione regionale contro i tagli operati da Trenitalia con il nuovo orario in vigore dal 13 dicembre. L’iniziativa è promossa dalla Regione Marche. È condivisa dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni di consumatori e pendolari, che si sono incontrati con l’assessore ai Trasporti, Pietro Marcolini. Parteciperanno amministratori, dirigenti del Partito Democratico della provincia di Ancona.

Non solo i pendolari sono indignati per i nuovi orari di Trenitalia, è tutta una Regione che è pronta a mobilitarsi contro questo iniquo trattamento: uniti nel condividere ogni iniziativa utile, compresa una manifestazione di protesta contro Trenitalia.
E` la posizione condivisa da Regione Marche, organizzazioni sindacali, associazioni dei consumatori e dei pendolari, che si sono incontrati, oggi, per superare i disagi creati dal nuovo orario ferroviario che, entrato in vigore il 13 dicembre, sta sollevando problemi in molte regioni italiane, specie per i pendolari, nel nostro territorio, in particolare nel sud delle Marche.

E' più che una semplice impressione: le regioni adriatiche sono state sacrificate sull'altare dell'Alta Velocità, che privilegia le linee di collegamento trasversali da Torino-Venezia-Napoli. Le Marche non accettano di essere declassate, da Trenitalia, a territorio di attraversamento verso altre destinazioni, con pesanti penalizzazioni per i cittadini e per l'economia del territorio.
Le prese di posizione pubbliche, da parte dei diversi livelli istituzionali, dei sindacati dei consumatori e degli utenti,evidenziano un disagio profondo che non può rimanere inascoltato. La Regione, oltre a chiedere un incontro con i vertici nazionali di Trenitalia, ha preso contatti con le altre Regioni confinanti e ha interessato i parlamentari marchigiani. Confida che la questione venga affrontata urgentemente dalle Commissioni parlamentari trasporti, perchè le penalizzazioni hanno ripercussioni non solo sui pendolari, ma anche sui lavoratori delle Ferrovie, sui malati che utilizzano il treno per raggiungere le strutture ospedaliere e sulla crescita turistica delle Marche. Non ha senso investire sull'attrattività del territorio, se poi è difficilmente raggiungibile. Regione, sindacati, consumatori e pendolari stileranno un documento di protesta, che chiarirà anche le modalità di svolgimento della manifestazione.E' più che una semplice impressione: le regioni adriatiche sono state sacrificate sull'altare dell'Alta Velocità, che privilegia le linee di collegamento trasversali da Torino-Venezia-Napoli. Le Marche non accettano di essere declassate, da Trenitalia, a territorio di attraversamento verso altre destinazioni, con pesanti penalizzazioni per i cittadini e per l'economia del territorio.
Le prese di posizione pubbliche, da parte dei diversi livelli istituzionali, dei sindacati dei consumatori e degli utenti,evidenziano un disagio profondo che non può rimanere inascoltato. La Regione, oltre a chiedere un incontro con i vertici nazionali di Trenitalia, ha preso contatti con le altre Regioni confinanti e ha interessato i parlamentari marchigiani. Confida che la questione venga affrontata urgentemente dalle Commissioni parlamentari trasporti, perchè le penalizzazioni hanno ripercussioni non solo sui pendolari, ma anche sui lavoratori delle Ferrovie, sui malati che utilizzano il treno per raggiungere le strutture ospedaliere e sulla crescita turistica delle Marche. Non ha senso investire sull'attrattività del territorio, se poi è difficilmente raggiungibile. Regione, sindacati, consumatori e pendolari stileranno un documento di protesta, che chiarirà anche le modalità di svolgimento della manifestazione.

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