giovedì 27 dicembre 2012

Fugaro a sostegno di Beatrice Brignone: 'E' un progetto ambizioso'

Ho conosciuto Beatrice Brignone su Facebook nel 2010, quando ero impegnata per la campagna elettorale delle regionali e lei era candidata al consiglio comunale di Senigallia. In breve tempo gli scambi di battute sono diventati sempre più frequenti.


A distanza di quattro anni Bea e' diventata una mia cara amica, oltre ad essere una compagna di riflessioni, soprattutto in quest'ultimo anno in occasione dei tragitti in macchina (a volte interminabili) per andare ad alcune iniziative di Prossima Italia. 

A distanza di quattro anni Bea e' diventata una mia cara amica, oltre ad essere una compagna di riflessioni, soprattutto in quest'ultimo anno in occasione dei tragitti in macchina (a volte interminabili) per andare ad alcune iniziative di Prossima Italia.


Ci accomuna la stessa passione per la politica, la voglia di sconfiggere un apparato politico che rappresenta solo se stesso, l'idea che per quanto difficile le battaglie si fanno con lealtà dentro il partito, la voglia di vedere per noi e per i nostri figli un Paese diverso e molto più moderno, capovolgendo le priorità che la politica ha perseguito negli ultimi vent'anni.


Alcuni giorni fa, quando la sua candidatura alle primarie sembrava in bilico mi ha scritto un messaggio spiegandomi la motivazioni che la spingevano a mettersi in gioco. Iniziava la sua riflessione con questa frase "Perché vorrei portare una politica femminile nel paese senza dover cedere al ricatto di maschilizzarsi per fare politica". Partiva da questa premessa per parlare di congedi parentali obbligatori, i nidi aziendali, telelavoro, valorizzazione degli asili nido, di potenziamento dei consultori, della necessità di una riforma della sanità, perché non si possono mettere donne, giovani, bambini, malati negli ultimi posti dell'agenda politica.

Accanto a questi ci sono tanti altri argomenti che le stanno particolarmente a cuore, come la cultura, la trasparenza, la legalità, il fisco, il software libero, la partecipazione, il consumo di suolo, l'agenda digitale, l'innovazione e risparmio energetico, l'università e la ricerca. Un progetto ambizioso e non un'ambizione personale, rivolto non solo agli elettori del PD, ma anche alla società civile (anzi civilissima) con la quale troppe volte la politica dimentica di dialogare. Un progetto ambizioso che sottoscrivo, una donna preparata e sensibile che sostengo con convinzione.