Ho conosciuto Beatrice Brignone
su Facebook nel 2010, quando ero impegnata per la campagna elettorale
delle regionali e lei era candidata al consiglio comunale di Senigallia.
In breve tempo gli scambi di battute sono diventati sempre più
frequenti.
A distanza di quattro anni Bea e' diventata una mia cara amica, oltre
ad essere una compagna di riflessioni, soprattutto in quest'ultimo anno
in occasione dei tragitti in macchina (a volte interminabili) per andare
ad alcune iniziative di Prossima Italia.
A distanza di quattro anni Bea e' diventata una mia cara amica, oltre
ad essere una compagna di riflessioni, soprattutto in quest'ultimo anno
in occasione dei tragitti in macchina (a volte interminabili) per andare
ad alcune iniziative di Prossima Italia.
Ci accomuna la stessa passione
per la politica, la voglia di sconfiggere un apparato politico che
rappresenta solo se stesso, l'idea che per quanto difficile le battaglie
si fanno con lealtà dentro il partito, la voglia di vedere per noi e
per i nostri figli un Paese diverso e molto più moderno, capovolgendo le
priorità che la politica ha perseguito negli ultimi vent'anni.
Alcuni giorni fa, quando la sua candidatura alle primarie sembrava in
bilico mi ha scritto un messaggio spiegandomi la motivazioni che la
spingevano a mettersi in gioco. Iniziava la sua riflessione con questa
frase "Perché vorrei portare una politica femminile nel paese senza
dover cedere al ricatto di maschilizzarsi per fare politica". Partiva da
questa premessa per parlare di congedi parentali obbligatori, i nidi
aziendali, telelavoro, valorizzazione degli asili nido, di potenziamento
dei consultori, della necessità di una riforma della sanità, perché non
si possono mettere donne, giovani, bambini, malati negli ultimi posti
dell'agenda politica.
Accanto a questi ci sono tanti altri argomenti che le stanno
particolarmente a cuore, come la cultura, la trasparenza, la legalità,
il fisco, il software libero, la partecipazione, il consumo di suolo,
l'agenda digitale, l'innovazione e risparmio energetico, l'università e
la ricerca. Un progetto ambizioso e non un'ambizione personale, rivolto
non solo agli elettori del PD, ma anche alla società civile (anzi
civilissima) con la quale troppe volte la politica dimentica di
dialogare. Un progetto ambizioso che sottoscrivo, una donna preparata e
sensibile che sostengo con convinzione.
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