CANDIDATA SEGRETARIA PROVINCIALE DEL PARTITO DEMOCRATICO DI ANCONA
“COMINCIAMO DALLA BASE” - LINEE PROGRAMMATICHE
“Cominciamo dalla base” un titolo che prende spunto da un recente slogan del Partito Democratico “Senza la base scordatevi delle altezze”, che sintetizza molti aspetti di queste linee programmatiche e del PD che vorrei.
Un PD in cui le scelte non vengono prese secondo il criterio delle “trattative fra pochi noti”, ma attraverso un confronto aperto con la base ed una discussione all’interno degli organi preordinati secondo lo Statuto, ossia nella direzione e nell’assemblea provinciale.
Per questo mi candido alla segreteria provinciale del Partito Democratico di Ancona, una candidatura collettiva, con una squadra chiara sin da subito, scelta tenendo conto di pochi criteri: la territorialità ed una visione condivisa della politica, in contrapposizione alle logiche correntizie, che hanno logorato il partito e creato disaffezione negli iscritti e nei nostri elettori.
Partiamo dalla base, per ridare forza e credibilità al Partito Democratico.
Ecco i nostri punti:
1) Il ruolo dei circoli.
Il Congresso è l'occasione per riflettere e per trovare proposte che vadano incontro alle aspettative del nostro elettorato, dei nostri militanti e dei tanti delusi che non hanno rinnovato la tessera o che sono molto critici con il PD.
Per recuperare la fiducia, pensiamo che si debba partire dagli iscritti e dai circoli.
Perché iscriversi ad un partito, se non si è coinvolti nelle decisioni importanti? In epoca di decisioni fondamentali per il nostro futuro, l'impressione dell'iscritto è di dover sostenere decisioni a posteriori, maturate al vertice e in altre sedi.
Proponiamo allora di “capovolgere la piramide” e dare voce agli iscritti; un partito provinciale che si ponga all’ascolto della base e che sappia rappresentare le istanze della base di fronte agli organi politici ed amministrativi.
In questo modo il PD può tornare ad essere una comunità viva, sia socialmente sia intellettualmente, protagonista perché considera il confronto una ricchezza.
Se provassimo ad interpellare i circoli con referendum interni e consultazioni dirette su temi quali i beni comuni, le scelte etiche, le alleanze, si ridurrebbe il distacco con la base.
2) Il futuro del partito provinciale
La riforma dell’assetto costituzionale, avrà certamente conseguenze sulla struttura del partito provinciale.
La nostra realtà è già stata costretta a far i contri con l’abolizione della Provincia di Ancona.
Se verrà meno l’anello di congiunzione tra strutture comunali e regionali, il ruolo dei coordinatori di circolo sarà basilare.
Una proposta potrebbe essere quella di rafforzare il loro ruolo, rendendoli protagonisti della direzione provinciale, a titolo di componenti con diritto di voto.
3) Rapporto con gli amministratori.
La sfida del partito democratico è quella di rafforzare il proprio ruolo politico e di essere da supporto al governo delle istituzioni locali.
Il ruolo del partito è quello di essere promotore di idee, proposte, programmi, da mettere a disposizione degli amministratori locali.
La sensazione, però, è che ci sia una certa diffidenza in chi governa, verso il ruolo politico del partito.
Noi pensiamo che un partito forte, radicato nel territorio, possa essere uno strumento di supporto alle amministrazioni, consci che le due funzioni sono e devono rimanere distinte.
Nel rivendicare il ruolo della politica, crediamo che gli amministratori, prima di prendere decisioni importanti, debbano necessariamente avviare un percorso di confronto, anche con i partiti che li hanno sostenuti.
4) Un partito trasparente
Per recuperare la stima dei nostri elettori, il Partito democratico, dovrà essere un partito trasparente nelle scelte e nella gestione delle risorse economiche.
Abbiamo detto in numerose occasioni che servono norme sul conflitto di interessi, questo vale anche per gli interessi “di casa nostra”.
Il primo passo, spingendo sugli open data, è di rendere l'azione politica più trasparente e garante di un adeguato accesso all'informazione durante i processi di assegnazione dei servizi e del loro monitoraggio, a partire dai processi all'interno del nostro Partito Democratico.
L’impegno, che prendiamo da subito, è quello di pubblicare il bilancio del Partito e delle fondazioni, rendendoli comprensibili e facili da leggere, attraverso delle note esplicative.
5) Verso politiche che promuovono la qualità della vita anche come antidoto alla crisi.
Il PD, nato con l’ambizione di modernizzare il Paese e di fornire risposte ai problemi reali, è rimasto prigioniero di spinte conservatrici.
La sfida più importante che siamo chiamati ad affrontare è quella di ridisegnare una società che superi le disuguaglianze e dia certezze alle nuove generazioni.
Occorre immaginare un sistema economico e una governance pubblica che assicurino efficienza e universalità del servizio, perché senza lo spirito solidale ogni riforma risulterebbe iniqua.
Sulla ricerca delle risposte per uscire dalla crisi, che non è solo economica, ma di sistema, il partito può avere un ruolo determinante, facendosi portavoce di proposte concrete, che partano dalle risorse che abbiamo nel nostro territorio.
In questo ambito non possiamo dimenticare l’importanza di un partito nel farsi promotore di specifiche istanze rispetto al Governo nazionale. Le scelte assunte in questi anni hanno messo in difficoltà gli enti locali, che per primi sono chiamati a dare risposte alle esigenze primarie dei cittadini.
6) Attenzione alle tematiche ambientali
Il territorio della nostra provincia è ancora integro nelle sue connotazioni principali. Ma necessita di una “visione” nuova e sostenibile, e di una “manutenzione” programmata all’insegna della tutela e della valorizzazione.
Vanno perseguite e sostenute tutte quelle politiche di valorizzazione e riqualificazione in grado di portare il nostro inestimabile patrimonio paesaggistico e culturale verso una piena e fruibile riqualificazione e tutela, per la “fabbricazione” del futuro motore dell’economia locale.
Tra le questioni di maggiore importanza, rientra, senza dubbio, la gestione corretta del ciclo di raccolta e gestione della “risorsa rifiuto”.
Ma ci sono temi che non possono essere tralasciati, quali una politica mirata al “no consumo di suolo” e volta al recupero ed alla riqualificazione dell’esistente; la promozione delle energie rinnovabili; la tutela dei Beni Comuni, ecc…
Il PD provinciale dovrà, in questo contesto, recitare un costante ruolo attivo e da protagonista, in collaborazione con i Circoli e gli Organi provinciali del partito, le Istituzioni locali, provinciali e la Regione, ma anche con i cittadini, attraverso le loro rappresentanze (comitati, associazioni etc), in un lavoro costante di confronto e condivisione. Per un percorso comune verso una sempre maggiore attenzione alla qualità ambientale del nostro Territorio.
7) Il cambiamento passa per la cultura
Ci sono riflessioni su argomenti come la scuola, l’uguaglianza, la parità di genere, i diritti civili, le discriminazioni, solo per fare qualche esempio, che danno l’opportunità di migliorare la società.
Il partito democratico non può sottrarsi dall’essere partecipe di approfondimenti su queste tematiche; un confronto non solo tra politici, ma che sia aperto agli amministratori, agli esperti, alle categorie interessate, alle associazioni di volontariato, che nel nostro Paese rappresentano una risorsa importante.
Per cui iniziative di carattere culturale potranno essere uno strumento per costruire una società migliore.
Queste linee programmatiche rappresentano soltanto un punto di partenza, dal momento che vi sono numerosi argomenti su cui discutere (sanità, infrastrutture, digitale, solo per fare alcuni esempi) e verranno integrate con quanto emergerà nel confronto con i circoli.
Ogni contributo che verrà, sarà prezioso per la costruzione di un cammino da percorrere insieme, e per questo aspetto le vostre proposte all’indirizzo mail: my.fugaro@gmail.com
Myriam Fugaro – Candidata Segretaria provinciale del Partito Democratico di Ancona
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