martedì 17 luglio 2012

Memorie inutili di una Segretaria di Circolo

Parafrasando il Sindaco di Forlì, Roberto Balzani, potrei dire che il Segretario di circolo è il primo referente per gli iscritti al Partito Democratico e l’ultimo tra i dirigenti del Partito.
Questa posizione per me è, paradossalmente, fonte di gioia e di frustrazione: gioia in quanto mi permette il confronto con tante persone (che per lo più sono diventate amici carissimi) e frustrazione perché la possibilità di incidere sulle scelte fatte dai dirigenti del PD a livello nazionale è infinitamente scarsa.
A queste due emozioni sono strettamente collegate la paura e la speranza, in particolare se penso allo scenario che si può delineare in vista delle elezioni del 2013 ed al difficile momento storico che stiamo vivendo.

La crisi economica, il problema del lavoro, le difficoltà delle famiglie, le disuguaglianze, l’assenza di punti di riferimento credibili, implicano che il Parlamento che verrà eletto il prossimo anno sia in grado di risollevare le sorti del nostro Paese. Analogamente abbiamo bisogno di una forza politica in grado di traghettarci fuori dalla Seconda Repubblica, che per certi versi potrei definire peggiore della Prima, quantomeno per le aspettative deluse.

Per quel che mi riguarda il Partito Democratico rappresenta la forza politica capace di mettersi al servizio del Paese con l’ambizione di costruire un progetto che vada oltre la crisi.

Lo può fare ad una sola condizione: se dimostra di essere coraggioso e coerente.

Timidi segnali di audacia non possono essere sufficienti per recuperare la credibilità che il nostro partito ha perso.

Per far questo è necessario dimostrare, al di là delle dichiarazioni di intenti, che non intendiamo continuare a proteggere i privilegi di pochi, ma siamo pronti a lavorare nell’interesse della collettività.

Purtroppo quando la Presidente del Partito Democratico, in assemblea nazionale, non fa votare alcuni odg (alcuni dei quali riguardano la sua posizione, come quella di molti altri dirigenti nazionali) dimostra di essere fortemente concentrata a conservare il proprio prestigio, a discapito di una confronto che dovrebbe essere scontato all’interno del partito.

Questi atteggiamenti a me, che normalmente non ho la tendenza a delegittimare il mio partito, fanno venire dubbi; a persone che ci guardano con diffidenza portano a concludere che i politici sono “tutti uguali”.

Quando in Sicilia il PD si schiera con Lombardo, quando si decide di espellere tre esponenti NO TAV dal PD piemontese, quando si tralasciano i discorsi sulla legalità, quando non si è chiari sui diritti civili o su tematiche ambientali, quando si proteggono i privilegi delle innumerevoli caste perdiamo la capacità di essere dei punti di riferimento per tutto il centrosinistra e neghiamo la nostra natura riformista.

In questo modo continuiamo a respingere una parte dell’elettorato (associazioni, indecisi, giovani che si affacciano alla politica) con la quale dovremmo dialogare per costruire un programma di governo.
Invece siamo costretti ad assistere al fastidioso corteggiamento dei dirigenti politici del terzo polo, senza capire o fingendo di non capire che la nostra base elettorale è contraria a questa alleanza, tra l’altro ipotizzata senza aver prima discusso del programmi.
Eppure pensavo che i risultati delle ultime elezioni amministrative avrebbero facilitato le scelte, visto che il numero degli astenuti può essere più determinante del terzo polo.

Ed ecco tornare la speranza e la paura: la posta in gioco stavolta è molto alta, perché se non vinciamo, ora, la sfida del rinnovamento della politica e della classe dirigente perdiamo un’opportunità immensa.

Per questo il confronto su come verranno scelti i prossimi deputati e senatori, se ci saranno deroghe al terzo mandato e quale sarà il programma che il PD presenterà va avviato subito.
La sede naturale doveva essere l’Assemblea Nazionale, ma così non è stato; allora diventa fondamentale aprire un dibattito nei circoli, nelle direzioni provinciali, nelle feste democratiche, nelle giornate a tema… ovunque affinché i nostri dirigenti comprendano…


Myriam Fugaro

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sei grande Myriam, non mollare. L'Italia ha bisogno di persone come te!
Ale e F.

Anonimo ha detto...

finchè ci sono persone come te che continuano a lottare io posso continuare a sognare

Anonimo ha detto...

grazie per il tuo imegno