sabato 9 febbraio 2008
Veltroni come Obama: Yes, we can !!!
Il nostro è un gesto che non ha precedenti nella politica italiana”. Walter Veltroni non usa mezze parole per sottolineare l’importanza della scelta del Partito democratico di correre da solo alle prossime elezioni politiche, in programma domenica 13 e lunedì 14 aprile. “Una scelta coraggiosa, una sfida difficile”. Sfida che il centrodestra sembra voler cogliere, ma alla quale, secondo il segretario del Pd, fornisce delle risposte inadeguate. Sfida che ha portato a quella che Dario Franceschini, vicesegretario del PD, ha definito “una separazione consensuale” con la sinistra radicale, ma che non ha creato frizioni con gli alleati di ieriA Roma per la presentazione del nuovo portale del Partito democratico, il segretario mostra l’ottimismo di chi sa di potercela fare, e la tranquillità di chi sa di aver fatto la cosa giusta.
“Si può fare”, non a caso, è lo slogan coniato per dare il via alla campagna elettorale. Una competizione che si annuncia intensa come non mai, da basarsi soprattutto sui contenuti. E’ per questo che Veltroni ribadisce di voler intraprendere un viaggio che lo porterà a toccare tutte e 110 le province italiane. Prima tappa Pescara, la mattina del prossimo 17 febbraio, il giorno dopo l’Assemblea Costituente convocata per ufficializzare il programma di governo da promuovere durante la campagna elettorale.
Il viaggio avrà come prologo l’appuntamento fissato per domenica 10 febbraio a Spello, in Umbria, nel cuore del Paese. Qui il segretario del Pd pronuncerà il “Discorso per l’Italia”. Un discorso volto a trasmettere a tutti i cittadini l’ottimismo del “si può fare”, la speranza in un futuro politico migliore, la fiducia in una vittoria del nuovo, che sovverta i pronostici delle prossime elezioni. “Sarà come Davide contro Golia – dice Veltroni – come giocare diciotto contro uno. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tanti italiani che si mettono in movimento, che vogliono scommettere su un nuovo tipo di politica, fatta in modo diverso”.
E’ proprio questo fattore di novità che sta contraddistinguendo l’attuale momento politico. Questo è il tesoro sul quale il Partito democratico può contare. “Nulla è pregiudizialmente definito – spiega Veltroni – quello che accade oggi è il risultato dello scossone che sta caratterizzando la vita politica italiana - dato da un solo grande protagonista - Si sente intorno a questo nuovo partito un clima diverso. Dalla mia partecipazione a Matrix poche sere fa sono arrivate centinaia di lettere ed e-mail di persone che vogliono partecipare alla camapagna elettorale” sottolinea il sindaco di Roma. “Noi porteremo avanti la nostra idea di Italia. L’Italia della speranza e non della contrapposizione”. La nascita del Pd, a giudicare dai numeri, sembra aver cominciato a creare questi sentimenti tra i cittadini. In Lombardia hanno ritirato l’attestato di partecipazione alle primarie oltre 120mila persone, più del doppio di quelli che erano gli iscritti di Ds e Margherita, circa 55.000. “Avanti di questo passo – sottolinea Veltroni – entro pochi mesi potremo contare sull’apporto di almeno 1 milione e 200mila cittadini”.
Cifre importanti, soprattutto considerando la parabola discendente che ha contraddistinto negli ultimi anni il rapporto tra politica e partecipazione. D’altronde, dice il segretario del Pd, “noi ci rivolgiamo sia agli elettori del centrodestra scontenti di un vecchio modo di fare politica, sia a chi, a sinistra, ha voglia di tornare ad impegnarsi”. Centrodestra e sinistra. Due capitoli ben diversi tra loro, ma che ben rappresentano le conseguenze politiche che hanno provocato la nascita del Pd e la scelta di presentarsi da solo davanti agli italiani. C'è da una parte “la reazione del centrodestra. Ma non basta un maquillage, tentare di riorganizzare solo le proprie sigle, testimonia – fa notare Veltroni – che la nostra è una sfida vincente, alla quale si fornisce una risposta insufficiente. Il problema è scegliere e avere il coraggio di pagare i prezzi di questa scelta, non mettere un ombrello sopra le differenze per non farle vedere”.
Dall’altra parte invece, la sinistra radicale, con cui Veltroni si è incontrato la mattina dell'8 febbraio. Un incontro che il segretario commenta così: "si è manifestata la presa di coscienza comune che è interesse reciproco trovare una propria identità, come accade in tutto il resto d’Europa”.
La sfida del Pd è quella di tradurre il proprio messaggio di novità e di speranza nella mobilitazione di tutti i cittadini. “Dobbiamo fare in modo – chiude il segretario del Pd – che ogni persona che ha partecipato alle primarie convinca altre cinque persone ad appoggiare il nostro progetto e a votare per noi alle prossime elezioni. Da soli nessuno di noi ce la può fare, insieme, invece, si può fare”..
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